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Luigi Cremona, grande matematico, ma anche politico incorruttibile e cittadino esemplare, fu nominato Commissario Regio della Biblioteca Nazionale da Francesco De Sanctis, all'epoca Ministro della Pubblica Istruzione, con il delicato compito di provvedere, con pieni poteri, alle carenze tecniche e ai disservizi di natura organizzativa. Coadiuvato da eccellenti collaboratori, tra il 1880 e il 1881, riuscì a imprimere un ritmo propositivo e dinamico alle iniziative da lui intraprese, dimostrando le sue riconosciute doti di «rettitudine, fermezza, imparzialità, sagacia e sicurezza d'occhio». I documenti inediti conservati negli Archivi di due delle storiche biblioteche romane, la Nazionale Centrale e la più antica Casanatense, rendono conto della sua intensa attività che portò al completo rinnovamento - amministrativo, bibliografico, funzionale - di quella che doveva «divenire la massima Biblioteca della Capitale di un grande Stato». Lo studio di Angela Adriana Cavarra ne è piena testimonianza.